Eremo delle Carceri

 

L'eremo delle Carceri sorge intorno a una grotta in cui Francesco inizia a rifugiarsi tra gli anni 1205/1206 per pregare, piangere i suoi peccati e implorare il Signore di indicargli la Sua volontà. Nel 1215 questo luogo solitario e selvaggio gli viene donato dai benedettini del monte Subasio.

Il nome “Eremo delle Carceri” si riferisce al significato della parola “Carcere”: sacro ritiro. I fitti boschi e le grotte nascoste creano, infatti, per Francesco e i suoi compagni (Bernardo di Quintavalle, frate Egidio, Silvestro, Andrea da Spello e Antonio da Stroncone), l'ambiente ideale per ritirarsi in penitenza e in contemplazione.

Nell'area, affidata poi ai Minori, frate Paoluccio Trinci, alla fine del Trecento, vi costruisce le prime celle in forma di dormitorio. In seguito il convento è ampliato. Oggi conserva ancora la chiesa quattrocentesca, la cappella di San Bernardino, la cappella di Santa Maria delle Carceri e la suggestiva grotta di San Francesco. Ambiente unico, ora diviso in due vani, uno con il letto e l'altro con l'angolo della meditazione, la grotta presenta sull'altare un crocefisso che si ritiene quello che il Poverello portò sul petto durante la sua opera di evangelizzazione.

Eremo: 075 812301 - www.eremodellecarceri.it