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Papa Francesco in visita ad Assisi

Pubblicato il 07/10/2013    Agenzia Press News
Sedici tappe, centinaia di abbracci, sorrisi e parole che resteranno nella storia: il "Papa venuto dalla fine del mondo" nella città del Poverello.

Spogliarsi dalla mondanità, così come fece Francesco, mettersi al riparo dalla cultura del provvisorio e annunciare il Vangelo “se serve, anche con le parole”. Sono questi gli ultimi messaggi lasciati ad Assisi da Papa Francesco lo scorso 4 ottobre, al termine di una visita che resterà nella storia. Bergoglio li ha consegnati ai quarantamila giovani di Santa Maria degli Angeli, arrivati ad ascoltare il Papa dalle otto diocesi umbre. Hanno atteso Francesco, il “loro” Francesco sin dalle prime luci dell'alba, accampati sui prati davanti alla basilica. L'incontro con i ragazzi è avvenuto all'imbrunire di una giornata impegnativa, condensata in dodici intensissime ore. Il Papa non si è davvero risparmiato: è stato sempre in mezzo alla gente, e probabilmente sono stati molti di più quelli che sono riusciti almeno a sfiorare la sua mano rispetto a coloro che non hanno potuto farlo. Sedici i più significativi luoghi legati alla memoria di san Francesco e di Chiara visitati o dinanzi ai quali il Papa ha sostato in preghiera (partendo dagli “ultimi” dell’Istituto Serafico, i ragazzi pluriminorati ospiti della struttura); centinaia le persone sfilate davanti a lui con sorrisi, abbracci, rosari da benedire. Davvero difficile quantificare le persone alle quali il Pontefice si è spontaneamente avvicinato, abbracciandole, baciandole o anche soltanto sfiorandole con una carezza. Sei i discorsi pronunciati, alcuni radicalmente nuovi rispetto a quelli preparati; altri arricchiti con tante improvvisazioni; uno, quello alle Clarisse, pronunciato direttamente a braccio. Tutti densi di significato, destinati a rimanere nella memoria anche grazie divagazioni a volte ironiche, ma sempre appropriate. Come quando il Papa ha suggerito ad una madre di famiglia di non stirare più le camicie al figlio per farlo sposare o alle Clarisse ha raccomandato di non eccedere nello spiritualismo “mangiando una bistecca come Santa Teresa”. E se il procedere a mano a mano si faceva un po' più lento, il volto di Papa Francesco costantemente aperto al sorriso restava lo specchio di una gioia interiore profondamente vissuta. Una giornata che ha avuto la sua sintesi nelle parole scritte su uno striscione esposto a Rivotorto, da dove il Papa è ripartito in serata. C'era scritto: "Francesco hai fatto goal nei nostri cuori".

 

Papa Francesco al Serafico

Il Papa nella sala della Spoliazione

Il Papa all’Eremo delle Carceri

Francesco a San Rufino

Bergoglio con i giovani umbri